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Cap. 5   D - Il moto e l'energia meccanica







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La sezione della fisica che si occupa del moto dei corpi è chiamata meccanica e si suddivide in cinematica, dinamica e statica.
La cinematica si occupa della descrizione del moto. Le grandezze del moto si chiamano grandezze cinematiche e sono: la posizione, il tempo, lo spostamento, la velocità e l'accelerazione.
Il sistema di riferimento è un oggetto supposto in quiete rispetto al quale si misurano le posizioni e i tempi.
2
La relazione che intercorre tra la posizione §s§ di un corpo e il tempo §t§ si chiama legge oraria. Essa può essere rappresentata mediante un grafico cartesiano §s-t§, chiamato grafico orario, o mediante l'equazione oraria, cioè la funzione che esprime il legame matematico fra le due variabili.
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La velocità indica la rapidità con cui varia la posizione di un corpo.
La velocità media è definita come il rapporto tra lo spazio percorso e l'intervallo di tempo impiegato a percorrerlo.
La velocità istantanea è il valore cui si approssima la velocità media quando l'intervallo di tempo considerato è piccolissimo.
L'accelerazione indica la rapidità con cui varia la velocità di un corpo.
L'accelerazione media è definita come il rapporto tra la variazione di velocità e l'intervallo di tempo.
L'accelerazione istantanea è il valore cui si approssima l'accelerazione media quando l'intervallo di tempo considerato è piccolissimo.
4
Nel moto rettilineo uniforme la velocità del corpo si mantiene costante: lo spostamento del corpo e il tempo sono direttamente proporzionali.
Nel moto uniformemente accelerato l'accelerazione si mantiene costante e la velocità varia in modo direttamente proporzionale al tempo.
  Rettilineo uniforme Uniformemente accelerato
Equazioni del moto
§s=s_0 + v t§
§v = uucost §
§a = 0§
§s = s_0 + v_0 t + 1/2 a t^2§
§v = v_0+at§
§a = uucost§
Grafico orario retta parabola
5
Il moto di caduta libera di un grave è un esempio di moto uniformemente accelerato; esso avviene con un'accelerazione pari all'accelerazione di gravità, §g=9.81 uum/uus^2§.
6
La prima legge della dinamica, o principio d'inerzia, afferma che se la risultante delle forze che agiscono su un corpo è nulla, il corpo mantiene il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme; viceversa, se il corpo si muove di moto rettilineo uniforme, la risultante delle forze a esso applicate è nulla.
7
La seconda legge della dinamica afferma che se la risultante delle forze agenti su un corpo è diversa da zero, essa imprime un'accelerazione al corpo, che si muoverà lungo la stessa direzione e secondo lo stesso verso della forza applicata. L'accelerazione del corpo risulterà direttamente proporzionale alla forza applicata e inversamente proporzionale alla sua massa. Tale legge si esprime tramite la formula: $ vec F =m vec a $
8
Applicando la seconda legge della dinamica è possibile misurare la forza peso esercitata dalla Terra su di un corpo sfruttando gli effetti dinamici legati all'accelerazione di gravità.
La forza d'attrito, un'altra forza con la quale ci confrontiamo quotidianamente, è la forza che agisce sulle superfici di due corpi posti a contatto e che, in genere, si oppone al loro reciproco movimento.
9
La terza legge della dinamica, o principio di azione e reazione, afferma che se un corpo B esercita su un corpo A una forza $vec F_A$, allora il corpo A esercita su B una forza $vec F_B$ che ha la stessa intensità e la stessa direzione di $vec F_A$, ma verso opposto. Tale legge si esprime attraverso la formula: $vec F_A = - vec F_B $.
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L'energia è una grandezza fisica che può presentarsi in diverse forme, che può passare da una forma a un'altra e trasferirsi da un corpo a un altro.

Le forme fondamentali di energia sono l'energia meccanica, associata ai fenomeni meccanici, e l'energia termica, associata ai fenomeni termici.

Quando si verifica una trasformazione e/o un trasferimento di energia, l'ammontare totale di energia non cambia. Tale circostanza si esprime affermando che l'energia totale si conserva.
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Il lavoro di una forza che agisce su un corpo è il prodotto dello spostamento del corpo per la componente della forza lungo la direzione di moto del corpo $L=F_s Delta s$.

Il lavoro coincide in valore assoluto con la quantità di energia meccanica che si trasferisce tra i corpi o che si trasforma durante un processo fisico. L'unità di misura sia del lavoro sia dell'energia è il joule (J).

La formula per ricavare l'energia cinetica di un corpo è $E_c = 1/2 m v^2$ con $m$ la massa del corpo e $v$ la sua velocità.
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Le relazioni tra lavoro ed energia cinetica sono espresse dal teorema dell'energia cinetica secondo il quale il lavoro compiuto dalle forze che agiscono su un corpo è pari alla variazione di energia cinetica del corpo $L=Delta E_c$.
13
L'energia potenziale è strettamente legata al lavoro compiuto e può essere definita soltanto per i corpi soggetti a forze conservative. Essa dipende dalla posizione del corpo; in particolare, l'energia potenziale gravitazionale dipende dall'altezza del corpo.

L'energia meccanica di un corpo è la somma della sua energia cinetica e della sua energia potenziale. Se le forze che agiscono su un corpo sono conservative, la sua energia meccanica si mantiene costante, cioè si conserva.
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L'energia meccanica di un corpo soggetto a una forza non conservativa, come la forza d'attrito, viene dissipata. L'energia meccanica dissipata, pari al lavoro compiuto dalla forza non conservativa, si trasforma in energia termica.

Il calore e il lavoro rappresentano entrambi flussi di energia: il lavoro trasforma energia meccanica in energia termica, il calore permette il trasferimento di energia termica da un corpo a un altro. Il principio di equivalenza di Joule stabilisce che 1 cal di calore equivale a 4,184 J di lavoro meccanico.
© Prof.ssa Anna Pellegrini - Ing. Luciano Pirri
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