Previous Up Next

Cap. 26   Fluidostatica








1
La pressione è indicata come rapporto tra un vettore (forza) e uno scalare (superficie), quindi sembrerebbe una grandezza vettoriale. In realtà si tratta di una grandezza scalare, come si può dimostrare in modo rigoroso con argomenti di fisica-matematica avanzata quale il calcolo tensoriale. Con un ragionamento più intuitivo si può arrivare alla stessa conclusione. Per il principio di Pascal la pressione all'interno di un fluido è la stessa in ogni direzione, vale a dire che la caratteristica vettoriale (direzione) non è definta. In definitiva si tratta di un campo scalare, come quello della temperatura in un corpo.

Nei solidi questo non accade perché essi sono in grado di resistere anche a sforzi di scorrimento (taglio). Per i solidi quindi non ha senso parlare di sola pressione (o tensione visto che resistono anche a trazione) ma occorre considerare l'intero tensore degli sforzi con grandi difficoltà sia matematiche sia concettuali il cui studio viene iniziato nella scienza delle costruzioni e proseguito in numerose materie specialistiche.
2
Nel caso in cui la materia sia comprimibile la legge rimane valida per elementi piccolissimi (infinitesimi). In questo caso occorre aggiungere una ulteriore equazione detta di evoluzione di stato, poi procedere con l'applicazione del calcolo integrale. Questi approfondimenti non rientrano nei limiti di questi appunti.
3
La definizione rigorosa di principio è la seguente :

idea originaria, criterio dal quale deriva un sistema di idee o sul quale si basano gli elementi di una speculazione.

Per questo motivo la dicitura principio di Pascal è concettualmente errata. Nei testi è però correntemente adottata perché Pascal, nel suo trattato Sull'equilibrio dei liquidi, non fece riferimento a nessun altra legge. Lo stesso discorso vale per il Principio di Archimede. Per Archimede si trattava realmente di un principio, oggi dovremmo parlare più propriamente di legge di Archimede, perché questa può essere ottenuta dalla applicazione di leggi più generali non ancora scoperte al tempo di Archimede.
4
No, perché il ghiaccio quando fonde diminuisce di volume. La diminuzione è pari al volume che prima emergeva, quindi il livello della bibita non cambia.

Questo è il comportamento anomalo dell'acqua. Contrariamente alle altre sostanze, l'acqua al disotto dei $4 deg uuC$, al diminuire della temperatura aumenta il proprio volume (e diminuisce di densità). Come visto nell'esercizio precedente l'aumento di volume dell'acqua dopo il passaggio allo stato solido è circa l'8% del volume iniziale. Oltre i $4 deg uuC$ l'acqua torna a comportarsi come gli altri liquidi, vale a dire che con il diminuire della temperatura diminuisce di volume e aumenta di densità. In altri termini la densità ha un massimo a $4 deg uuC$ che vale $1000\ uukg//uum^3$.
5
No, i ghiacci nel polo Nord sono già galleggianti sul mare Artico che è profondo quasi 4000 metri. Per questo motivo anche il loro totale scioglimento non aumenterebbe di un centimetro il livello dei mari. L'aumento potrebbe essere provocato solo dallo scioglimento dei ghiacci che poggiano sulla terra ferma, come quelli della Groenlandia, dell'Antartide o dei ghiacciai montani.
6
Si, il livello diminuisce. Quando le pietre sono nella barca spostano un volume d'acqua pari al proprio peso, mentre quando sono immerse spostano un volume d'acqua pari al loro reale volume. Il livello non cambia solo se dalla barca cade un oggetto che già di per sé galleggia, ad esempio un salvagente.
7
Rifletti sulla domanda precedente
8
Il corpo umano galleggia sull'acqua quando si trova soggetto alla pressione atmosferica. In questo caso la densità media del corpo è leggermente inferiore alla densità dell'acqua e quindi una piccola parte emerge abbastanza da consentire la respirazione. Se la concentrazione salina è elevata è tale anche la densità dell'acqua, infatti è noto che è più facile galleggiare al mare che in piscina.
Quando il nuotatore scende in profondità la pressione idrostatica schiaccia il suo corpo riducendone il volume e quindi aumentandone la densità. Dopo circa due metri di profondità la densità del corpo diventa maggiore di quella dell'acqua e quindi il nuotatore da quel punto in poi tende ad andare a fondo.
Questo fenomeno è ben noto ai subacquei che sanno che dopo un paio di metri di discesa cominciano ad andare a fondo naturalmente, cioè anche senza pesi zavorra, e che nella risalita devono nuotare vigorisamente fin quasi in superficie.
A 20 metri di profondità la pressione riduce notevolmente il volume delle parti molli del corpo di un uomo, se è in apnea il volume dei polmoni si riduce a circa 1/3 del valore normale. Anche l'aspetto fisico cambia notevolmente e diviene quello tipico di una persona fortemente anoressica.
In altri termini più si va a fondo e maggiore è il preso apparente. Questo consente ad un uomo di passeggiare su un fondale a 20 metri di profondità con notevole naturalezza, diciamo in modo simile a come camminano gli astronauti sulla luna.


Filippine - Pescatore della tribù Bajau che cammina sul fondo a circa 20 m di profondità

Sulla luna il peso diminuisce a causa della minore gravità, sul fondo del mare il peso diminuisce a causa della spinta di Archimede. Solo in prossimità della superficie la spinta di Archimede supera il peso dell'uomo che quindi tende a galleggiare.
9
Il principio dei lavori virtuali e la seconda legge della termodinamica sono probabilmente i principi più importanti della fisica classica.
10
Se gli spostamenti avvengono realmente allora a questa affermazione corrisponde l'equazione di continuità.
11
Il principio è valido anche all'interno di una navicella spaziale in orbita intorno alla Terra, come può essere la Mir o lo Shuttle. Ricordiamo che questa non è priva di peso ma è in caduta libera. Una caduta che non ha mai fine perché la Terra non è piatta!!
© Prof.ssa Anna Pellegrini - Ing. Luciano Pirri
Previous Up Next